Il rischio da dengue virus in Emilia-Romagna
L'articolo pubblicato su Nature Communications il 10 aprile 2025, intitolato "The overlapping global distribution of dengue, chikungunya, Zika and yellowfever" , presenta nuovi modelli globali di idoneità ambientale per arbovirus trasmessi da zanzare Aedes, come dengue, chikungunya, Zika e febbre gialla. La misura di idoneità è la probabilità che uno o più casi di una qualsiasi di queste malattie si siano verificati fino al 2024, sulla base delle condizioni ambientali medie di un luogo in un periodo pluriennale (2010-2020).
Utilizzando un modello matematico e un database di oltre 21.000 punti di notifica di casi umani confermati di malattia, gli autori evidenziano una significativa sovrapposizione tra le aree idonee alla trasmissione di questi virus, con una stima di 5,66 miliardi di persone che vivono in zone a rischio per dengue, chikungunya e Zika, e 1,54 miliardi per la febbre gialla.
Lo studio sottolinea anche le disparità nelle capacità di sorveglianza tra paesi, suggerendo che le mappe di rischio ottenute da modelli previsionali precedenti potrebbero aver sovrastimato il rischio in regioni ad alto reddito come Europa e Stati Uniti, e sottostimato il rischio in aree con sorveglianza limitata.
Partendo dai dati geografici messi a disposizione nell’articolo è stata estratta la sottostante mappa regionale dell’idoneità al rischio per dengue, di cui i casi importati sono cresciuti molto negli ultimi anni. I punti neri nella mappa rappresentano i casi importati di dengue georeferenziati nell’applicativo GeoZT dal 2022 al 2024 e i poligoni delimitati dalla linea nera rappresentano i capoluoghi di provincia.
Nella tabella sottostante vengono messi in evidenza in ordine decrescente le percentuali di idoneità al rischio e il numero di casi importati di dengue all’interno dei confini dei capoluoghi monitorati tramite ovitrappole dal sistema regionale.
I dati mostrano che la città di Bologna risulta essere a maggiore rischio rispetto agli altri capoluoghi sia per idoneità che per numero di casi importati dal 2022 al 2024. A seguire i capoluoghi della Romagna, in particolare Rimini, in cui si riscontra un rischio medio-alto ma fortunatamente un numero decisamente minore di casi importati.
Il sistema di sorveglianza alle malattie da vettore attivo tutto l’anno in regione e gli interventi tempestivi secondo il Piano Arbovirosi Regionale aggiornato annualmente hanno dato in questi anni ottimi risultati nella gestione degli eventi epidemici nei capoluoghi. Tuttavia il rischio epidemico rimane poichè fattori come l'urbanizzazione, l'aumento delle temperature medie e la globalizzazione contribuiscono a creare condizioni adatte alla diffusione di questa malattia. A ciò va aggiunto che il rischio è accentuato dalla presenza di popolazioni umane senza immunità pregressa, che potrebbero facilitare la rapida diffusione del virus in caso di introduzione, come dimostrato dagli eventi del 2024 (Poster Bellini et al 2025).
Sebbene quest’anno la stagione della Zanzara Tigre sia in ritardo rispetto al dato storico e i 5 casi importati di dengue notificati da gennaio ad aprile 2025 siano nettamente inferiori ai 31 notificati nello stesso periodo del 2024 a causa della grossa epidemia di dengue verificatasi in Sud America, bisogna continuare a mettere in pratica le azioni di contrasto alla proliferazione delle zanzare e non abbassare la guardia.