Studio triennale sulla sorveglianza a West Nile e Usutu virus su scala territoriale fine nel Comune di Bologna
Si è concluso nel 2023 il progetto triennale (2021-2023) di sorveglianza integrativa a West Nile (WNV) e Usutu (USUV) virus nell’area urbana e periurbana del Comune di Bologna.
L’obiettivo di tale sorveglianza era di verificare se con una rete di monitoraggio entomologico urbano a maglie più strette rispetto alla rete regionale, fosse possibile differenziare la gestione degli interventi adulticidi rispetto al contesto rurale della provincia. In altri termini se fosse possibile limitare gli interventi adulticidi per emergenza sanitaria solo nelle aree dove il rischio di diffusione della malattia nell’uomo è concreto, riducendo così l’esposizione a prodotti insetticidi nell’area urbana di Bologna dove la circolazione virale è in genere inferiore.
Nell’area del Comune di Bologna sono state attivate, nel triennio, 13 trappole di campionamento (10 trappole innescate con CO2 e 3 Gravid traps) oltre alle 2 trappole regionali della sorveglianza ordinaria, attivate da giugno a settembre ogni 14 giorni.
Le stazioni supplementari di cattura sono state individuate nelle aree dove era più probabile la presenza di avifauna, in prossimità di dormitori di Corvidi, nei corridoi ecologici che attraversano la città (i fiumi Reno e Savena e il canale Navile) e nei grandi parchi cittadini.
Gli esemplari raccolti nel corso dei campionamenti sono stati sottoposti ad analisi PCR nei laboratori IZSLER per l’individuazione degli arbovirus.
Nei tre anni di studio sono state raccolte complessivamente 175.071 femmine di Culex pipiens e analizzati 1.503 pool.
La densità di popolazione di Cx. pipiens nella pianura bolognese è risultata significativamente più elevata rispetto a quella rilevata all’interno all’area urbana (in media circa 2,2 volte). L’andamento stagionale evidenzia un rapido incremento primaverile con un picco da metà a fine giugno. Nel 2023 si è osservato un forte incremento (4-10 volte) di Cx. pipiens rispetto agli anni precedenti sia in area urbana (BO) che nella pianura (Prov) a seguito degli allagamenti provocati dall’alluvione di metà maggio.
Il confronto fra i due tipi di trappole (trappole innescate con CO2 e Gravid Trap) ha evidenziato differenze significative nella cattura di femmine di Cx. pipiens nel 2021 e nel 2022 ma non nel 2023, quando si è registrato un picco di cattura nel mese di luglio più pronunciato nelle trappole CO2 (linea rossa del grafico) rispetto alle Gravid Traps (linea azzurra).
Non si osservano differenze significative nella percentuale di pool positivi di zanzare a WNV e USUV rilevate nei due tipi di trappole (T-test, p=0,35 e p=0,16 rispettivamente), anche se si nota una maggiore percentuale di pool positivi nelle Gravid Traps rispetto alle trappole CO2 nel 2022.
L’incidenza di casi umani della forma neuroinvasiva di West Nile (WNND) nel Comune Bologna non sembra essere correlata al Vector Index (VI) medio stagionale (indice che misura il tasso di infezione nelle zanzare catturate considerando al contempo anche la loro densità nel territorio) registrato nella Provincia, viceversa la correlazione sembra elevata con il VI calcolato dai dati raccolti nella rete urbana di sorveglianza integrativa a Bologna, indicando una maggiore relazione con la circolazione umana del virus.
In conclusione, restringere l’area di sorveglianza aumentando la sensibilità di rilevamento non dà sufficienti garanzie di stimare il rischio di infezione da WNV in modo da prevedere l’insorgenza di casi sporadici. Questo perché l’infezione da West Nile alle basse incidenze tipiche dei nostri ambienti, rimane un evento fortemente casuale.