Controllo delle zanzare nelle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna nei mesi di maggio e giugno

Controllo delle zanzare nelle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna nei mesi di maggio e giugno

A seguito dell’evento alluvionale che ha interessato buona parte della Romagna e del Bolognese, si è rilevato un considerevole aumento della popolazione di specie di zanzare tipiche di di zone naturali o agricole soggette ad allagamento temporaneo: Aedes vexans e Aedes caspius.

Grazie ai dati di sorveglianza entomologica a West Nile virus (98 trappole attrattive a CO2 attivate da maggio a ottobre ogni 2 settimane) è stato possibile valutare la densità delle due specie nel mese di maggio e creare delle mappe di distribuzione.

A maggio Ae. caspius (vedi mappa) ha raggiunto valori sopra soglia di molestia (colori arancione e rosso) in tutta la provincia di Ferrara, nella bassa pianura della provincia di Bologna, a nord della provincia di Ravenna e a nord-est della provincia di Modena.

Sicuramente gli allagamenti in Romagna hanno favorito l’incremento di questa specie in particolare tra Ferrara e Ravenna.

Per quanto riguarda Ae. vexans (vedi mappa) si sono registrate presenze sopra soglia di molestia nelle stesse aree di Ae. caspius e in più nella fascia nord della provincia di Reggio-Emilia.

A causa del forte incremento di queste specie in maggio, la Regione ha integrato il Piano Arbovirosi con una serie di disposizioni atte alla riduzione sia delle larve che degli adulti presenti nelle aree allagate.

Le misure aggiuntive mirate alla riduzione delle larve hanno riguardato:

  • la sensibilizzazione di imprese e responsabili di aree particolarmente critiche come cantieri, aree dismesse, piazzali di deposito, parcheggi, vivai e altre attività produttive e commerciali nell’evitare la formazione di raccolte d’acqua quali potenziali focolai di sviluppo larvale;

  • la verifica da parte dei Comuni dello stato di pulizia di tombini e caditoie per permettere un’ottimale distribuzione del prodotto larvicida;

  • il monitoraggio, da parte dei soggetti gestori, dei depositi temporanei di rifiuti, derivati dall’evento alluvionale, stoccati in attesa della destinazione finale di trattamento, perché potevano costituire potenziali siti di riproduzione delle zanzare;

  • la richiesta di autorizzazione al Ministero della Salute per l’utilizzo di droni nella distribuzione di larvicidi biologici in porzioni allagate difficilmente raggiungibili da terra.

Per quanto riguarda, invece, la lotta alle zanzare adulte nei territori alluvionati, grazie alla dislocazione di trappole a CO2, si è riusciti a raccogliere dati sulle specie di zanzara presenti e loro densità e in seguito ad orientare gli interventi adulticidi in quelle aree in cui era stata superata la soglia di disagio. Gli interventi adulticidi sono stati effettuati solo in seguito ad una valutazione congiunta tra l’incaricato della sorveglianza entomologica e i tecnici comunali.(link al comunicato stampa: https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione/aggiornamenti/2023/giugno/controllo-delle-zanzare-nelle-zone-alluvionate-ecco-le-indicazioni-tecniche-della-regione-alle-ausl-e-ai-comuni).

La sorveglianza con trappole CO2 ha evidenziato, nel corso del mese di giugno, un forte calo della densità delle due specie, in particolare Ae. caspius.

I valori sono tornati in linea con quelli medi di periodo della serie storica di osservazioni.