Continua la verifica dei livelli di resistenza di Culex pipiens a Diflubenzuron in Emilia-Romagna nel 2022
In Europa, Culex pipiens è il principale vettore di West Nile Virus (WNV). La lotta integrata condotta in ambito urbano dà priorità all’impiego dei larvicidi, e tra questi il Diflubenzuron (DFB) mostrava il miglior rapporto costo/efficacia. Per questo motivo negli ultimi decenni, questo composto ha trovato largo utilizzo in Nord Italia, esponendo le popolazioni di numerose specie ad una significativa pressione selettiva. Il DFB esercita la sua azione insetticida inibendo la muta degli individui durante i diversi stadi di sviluppo.
Nel 2015, in popolazioni di Cx. pipiens provenienti dalla Romagna è stata individuata la presenza di individui resistenti al DFB (vedi articolo). Studi molecolari hanno poi evidenziato che tale resistenza è legata a mutazioni puntiformi in un determinato gene. L’insorgere di resistenza nelle popolazioni di Cx. pipiens determina un impatto sull’efficacia degli interventi finalizzati al controllo di tale specie, per cui l’attività di monitoraggio della distribuzione e della frequenza di tali mutazioni costituisce uno strumento chiave nell’implementazione di efficaci strategie di contrasto allo sviluppo della resistenza.
Complessivamente nel 2021 sono stati analizzati 872 individui di Cx. pipiens provenienti da nove località come illustrato nella seguente tabella che dà conto anche della percentuale di zanzare con solo il gene sensibile al DFB.
Come mostrato nella figura sottostante, i genotipi resistenti sono stati rilevati in tutte le popolazioni campionate, ad eccezione di Sorbolo nella provincia di Parma. In particolare, uno dei genotipi è stato riscontrato in 8 delle 9 popolazioni analizzate, mentre quello meno frequente si trova solo in due delle 9 popolazioni testate (Bologna e Forlì). Il 55% delle popolazioni ha mostrato la presenza di almeno due fattori (alleli) di resistenza.
I risultati del monitoraggio del 2021 confermano la presenza della resistenza ad elevata frequenza nelle popolazioni di Cx. pipiens dell’Emilia-Romagna. Il quadro generale che emerge dalle analisi condotte, dunque, sottolinea ancora la forte presenza di popolazioni di Cx. pipiens resistenti al DFB, e fornisce prime evidenze di una possibile diffusione di una specifica mutazione finora osservata solo nei territori di Forlì-Cesena e Ravenna (Mastrantonio et al 2021).
Tale scenario sottolinea la necessità di proseguire con le limitazioni già adottate nell’impiego di DFB ed attivare anche nel 2022 il campionamento delle larve di Cx. pipiens, che verrà effettuato nelle località indicate nella figura sottostante (croci rosse) per continuare a raccogliere dati sull’evoluzione del fenomeno di resistenza.