Impianti fissi per la nebulizzazione automatica di insetticidi contro le zanzare: considerazioni critiche dell’American Mosquito Control Association

Impianti fissi per la nebulizzazione automatica di insetticidi contro le zanzare: considerazioni critiche dell’American Mosquito Control Association

L’American Mosquito Control Association (AMCA), una delle principali organizzazioni professionali per il controllo delle zanzare, ha recentemente espresso forti preoccupazioni sull’impiego di impianti fissi per la nebulizzazione automatica di insetticidi, che evidentemente stanno prendendo piede anche negli Stati Uniti d’America.

Infatti, l’uso automatico e non selettivo degli insetticidi comporta diversi rischi:

  • Rischio di applicazioni non necessarie: senza un monitoraggio entomologico che giustifichi l’intervento, le applicazioni rischiano di diventare sistematiche e scollegate dall’effettiva entità del problema, con potenziali ricadute sanitarie e ambientali ingiustificate. Questo approccio contrasta con i principi base della lotta integrata, che prevede interventi adulticidi solo in presenza di densità di popolazioni realmente nocive.
  • Impatto sugli organismi non target: la nebulizzazione automatica può colpire anche insetti utili presenti in ambiente urbano come api, altri impollinatori, antagonisti naturali, ma anche uccelli, rettili e anfibi. Questi effetti collaterali contribuiscono a danneggiare la biodiversità urbana già compromessa.
  • Resistenza agli insetticidi: l’uso continuativo di piretro e piretroidi aumenta il rischio di selezione di ceppi di zanzare resistenti con ripercussioni sulla futura efficacia dei trattamenti adulticidi in caso di eventi epidemici.
  • Esposizione umana e animale: in assenza di adeguate misure di sicurezza, la diffusione automatica può esporre residenti, bambine e bambini e animali domestici a livelli elevati di insetticidi, con potenziali conseguenze sanitarie legate al profilo tossicologico delle sostanze utilizzate.
  • Ostacolo alla gestione integrata: questi sistemi possono creare un falso senso di sicurezza nei cittadini, inducendoli a trascurare azioni fondamentali come l’eliminazione dei focolai larvali e l’adozione di misure personali di protezione.

Ricordiamo che la Zanzara Tigre (Aedes albopictus) è stabilmente insediata nelle aree urbanizzate in Italia, causando un forte disagio che limita fortemente la fruizione dei giardini e delle aree verdi nei mesi estivi.

Per far fronte alla presenza invasiva di questa specie negli ultimi anni si è registrato un crescente impiego di impianti fissi per la nebulizzazione automatica di insetticidi o repellenti. Il ricorso a questo metodo è favorito, tra l’altro, dalla comodità di impiego offerta da tali impianti e dalla bassa consapevolezza degli effetti collaterali dell’esposizione ai prodotti chimici da essi rilasciati.

La vendita di questi impianti è in espansione, anche grazie ai progressi tecnologici che li rendono più efficienti e facili da installare. L'integrazione di tecnologie smart consente inoltre agli utenti di controllare i propri sistemi tramite smartphone.

Questi distributori sono progettati per rilasciare a intervalli regolari sostanze insetticide, principalmente piretro o piretroidi di sintesi, oppure repellenti. Il marketing fa spesso ricorso ad aggettivi che richiamano il concetto di “naturale”, “bio”, “green" e poca attenzione viene riservata dall’acquirente all’esame della scheda di sicurezza del prodotto, alle frasi di pericolo e alle avvertenze. Anche i prodotti a base di principi completamente naturali (estratti vegetali, olii essenziali e simili) possono causare irritazioni oculari o scatenare reazioni allergiche. Questi effetti vanno considerati in particolare se i giardini trattati sono frequentati da bambini.

Per maggiori informazioni si richiama il Piano Regionale Arbovirosi che al capitolo 7 riporta “Raccomandazioni specifiche per asili nido, scuole dell’infanzia e scuole primarie”. Queste raccomandazioni possono essere utilmente applicate anche nel proprio giardino.

Alla luce di queste criticità si raccomanda ai privati un approccio basato sulla prudenza e sulla corretta gestione delle aree di pertinenza degli edifici come indicato nella sezione “Chi fa cosa” dedicata ai cittadini.

Al contempo si richiamano le Amministrazioni comunali al rispetto delle indicazioni del Piano Regionale Arbovirosi e a un’efficiente gestione della disinfestazione nelle aree pubbliche. Solo una strategia integrata, sostenibile e basata su evidenze scientifiche può garantire un controllo efficace dei vettori salvaguardando al contempo la salute pubblica e l’ambiente.