Dengue: maggiore allerta in Italia a causa dell’incremento globale dei casi umani

Dengue: maggiore allerta in Italia a causa dell’incremento globale dei casi umani

L'emergenza Dengue in Brasile e l'impennata dei casi a livello mondiale (vedi mappa sottostante estratta  da www.healthmap.org) hanno portato le autorità sanitarie italiane a rafforzare la sorveglianza nei principali porti e negli aeroporti del Paese, possibili punti di ingresso dei vettori.

La circolare ministeriale,Innalzamento livello di allerta relativamente alla diffusione della Dengue presso i punti di ingresso italiani, emessa dall'Ufficio 3 (Coordinamento Usmaf-Sasn) del Ministero della Salute, ha imposto nuove direttive volte a prevenire l'introduzione e la diffusione della malattia nel territorio nazionale.

La circolare, che evidenzia l'aumento globale dei casi di Dengue, richiede agli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera di intensificare la vigilanza nei confronti dei possibili vettori e delle merci importate provenienti dai Paesi ad alto rischio di contrarre la malattia, in particolare quelli dove è presente Aedes aegypti, vettore principale della Dengue.

La circolare fa riferimento alla normativa basata sul Regolamento sanitario internazionale che, rispetto alle aree aeroportuali/portuali, impone la necessità di mantenere tali aree libere da fonti di infezione e contaminazione e i 400 metri circostanti ad esse, includendo il controllo degli insetti vettori come le zanzare. Inoltre, la circolare richiama il Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi (PNA) 2020-2025 raccomandando agli Usmaf-Sasn di prestare particolare attenzione alla disinsettazione degli aeromobili valutando anche l'emissione di ordinanze per interventi straordinari di sorveglianza delle popolazioni di vettori e di disinfestazione.

Parallelamente, un’ulteriore circolare del Ministero della Salute mira a potenziare la sorveglianza contro la Dengue sul territorio nazionale, implementare le bonifiche ambientali e formare il personale sanitario.

Queste disposizioni includono la predisposizione di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori, l'individuazione dei siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive e l'aggiornamento del personale sanitario sull'identificazione e la gestione dei casi di Dengue.

La Paho (Pan American Health Organization)  ha già confermato più di 6 milioni di casi di Dengue nelle Americhe, il maggior numero dei quali in Brasile, seguito da Argentina, Perù e Paraguay.

L'allerta italiana è dunque un'azione preventiva volta a contrastare la possibile diffusione della Dengue nel Paese, soprattutto in vista dell'arrivo della stagione di maggiore circolazione della Zanzara Tigre (Aedes albopictus), vettore meno competente della malattia rispetto ad Ae. aegypti ma comunque in grado di determinare epidemie in Europa. Per quanto riguarda l’Italia nel 2023 si sono registrati 82 casi autoctoni di Dengue tra la provincia di Lodi in Lombardia e la regione Lazio.

Come ogni anno la Regione Emilia-Romagna ha approvato e aggiornato il proprio Piano Arbovirosi, che recepisce il piano nazionale, uno strumento che, attraverso specifici protocolli operativi, è finalizzato anche a garantire risposte tempestive ed efficaci in eventuali situazioni di emergenza. (https://www.zanzaratigreonline.it/it/chi-fa-cosa/regione).

In seguito alle circolari ministeriali anche la regione Emilia-Romagna si è mobilitata con la predisposizione di un sistema di sorveglianza tramite trappole specifiche, all’Aeroporto di Bologna e al Porto di Ravenna in quanto possibili punti di entrata di specie invasive quale Ae. aegypti.

Il 6 maggio scorso la Regione ha anche organizzato un evento formativo incentrato sul tema Dengue in cui sono intervenuti medici, epidemiologi, entomologi ed esperti in sanità pubblica per condividere con gli addetti ai lavori le informazioni più aggiornate sull’argomento.

Infine, in seguito alla comunicazione da parte del Sistema di Sorveglianza Malattie Infettive (SMI), tutti i casi importati vengono anche georeferenziati su un’apposita applicazione online in modo da poter essere meglio gestiti dal personale competente (applicativo GeoZT).