Sorveglianza entomologica dei virus West Nile e Usutu in Emilia-Romagna nel 2025
Dall’inizio di maggio è partita come di consueto la sorveglianza entomologica dei virus West Nile (WNV) e Usutu per la stagione 2025, uno degli strumenti previsti dal Piano Regionale di sorveglianza e controllo delle Arbovirosi per rilevarne il più precocemente possibile la circolazione virale.
Il Piano Regionale Arbovirosi 2025 conferma la strategia di prevenzione messa in atto nelle scorse stagioni estive con l’impegno diretto del Settore regionale Prevenzione collettiva e Sanità pubblica e il coinvolgimento di IZSLER (Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna "Bruno Ubertini"), Aziende USL, Comuni e CAA (Centro Agricoltura Ambiente “G. Nicoli” – Crevalcore) nelle varie attività mirate alla sorveglianza e prevenzione delle malattie trasmesse da artropodi vettori.
Per quanto riguarda la sorveglianza entomologica è come di consueto previsto un intenso campionamento delle zanzare per mezzo di 98 trappole attrattive ad anidride carbonica attivate in siti georeferenziati ogni 2 settimane dal 5 maggio al 19 ottobre.
La sorveglianza entomologica è strettamente integrata con quella veterinaria sugli uccelli selvatici (sorveglianza attiva e passiva), sui cavalli (sorveglianza passiva) e con quella umana in un’ottica One Health.
Le zanzare catturate saranno testate per la presenza dei virus West Nile e Usutu fino a circa metà ottobre.
Il sistema di sorveglianza regionale, applicato ininterrottamente dal 2008, permette una precoce rilevazione della circolazione del virus West Nile, consentendo di mettere in atto misure preventive volte alla riduzione dei rischi sanitari legati alla presenza del virus, in particolare:
- la sorveglianza delle sacche di sangue dei donatori e degli organi e tessuti da destinare ai trapianti;
- l’attivazione degli interventi di disinfestazione straordinaria nelle Province in cui è accertata la circolazione del virus.
I dati ricavati dalla sorveglianza entomologica inoltre permettono di:
- effettuare confronti storici di Culex pipiens utilizzati come indicatore di impatto dei cambiamenti climatici;
- ricavare dati sulla biodiversità di culicidi presenti nella pianura regionale;
- fornire supporto al piano di sorveglianza delle zanzare invasive;
- fornire una base per la costruzione di modelli previsionali sull’andamento del vettore Cx. pipiens e per studiare l’influenza delle variabili meteorologiche sulla sua circolazione, ad esempio dimostrando l’effetto della temperatura sulla diffusione del virus.
Le stesse 98 trappole, come per gli anni precedenti, verranno anche utilizzate per il monitoraggio dei pappataci (ovvero dei flebotomi) in pianura visto l’aumento dei casi di Toscana virus e leishmania, di cui questi insetti sono vettori. Sebbene la pianura non sia l’ambiente più congegnale a questi insetti, che ritroviamo più abbondanti in ambito collinare, negli ultimi anni si è assistito ad un loro aumento anche in questo ambiente, registrato proprio grazie alla rete di trappole WNV.
La mappa mostra la posizione delle 98 stazioni di sorveglianza in Regione (pallini arancioni).