Analisi del rischio epidemico da arbovirus importati nel 2023 in Emilia-Romagna

Analisi del rischio epidemico da arbovirus importati nel 2023 in Emilia-Romagna

Nell’ambito del Piano Regionale di sorveglianza e controllo delle Arbovirosi una delle funzioni sviluppate più interessanti riguarda l'elaborazione delle soglie di rischio epidemico, che sono determinate in base al numero di uova di Zanzara Tigre raccolte tramite il sistema regionale di monitoraggio e i dati climatici di Arpae (https://www.zanzaratigreonline.it/it/monitoraggio/soglia-di-rischio-epidemico ).

Anche nel 2023 i dati delle ovitrappole sono stati utilizzati per stimare il valore R0 (Basic Reproduction Number) relativo alle tre infezioni virali di interesse (Chikungunya, Dengue e Zika) nel periodo che va da fine maggio ad inizio ottobre nei 10 Comuni monitorati.

R0 indica il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente suscettibile, cioè mai venuta a contatto con il nuovo patogeno emergente. Questo parametro misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva e, quando superiore a 1, indica la possibilità che da un caso di infezione si sviluppi un focolaio epidemico.

Vengono di seguito riportati i grafici di andamento di R0 ogni 14 giorni per i diversi arbovirus, per ciascun Comune monitorato. Come si vede il valore è ampiamente superiore a 1 per gran parte della stagione di attività del vettore.

Come si può evidenziare nei grafici seguenti che operano un confronto fra quest’anno e quello precedente, nel 2023 il rischio di diffusione da parte di Ae. albopictus per i tre arbovirus considerati, compresa la forma mutata di Chikungunya, è risultato mediamente superiore rispetto al 2022 in particolare nel mese di Agosto nel corso del quale sono stati notificati 8 casi importati di Dengue.

Le elevate temperature medie giornaliere e l’aumento della densità del vettore hanno determinato un incremento del rischio di diffusione degli arbovirus:

  • Per i virus più diffusi (Chikungunya, Dengue e Zika) con elevata probabilità di introduzione accidentale nella nostra regione, il rischio registrato è stato elevato (R0>2) per oltre 2 mesi, da metà giugno a fine agosto, raggiungendo nella seconda metà di agosto un R0 compreso tra 3.4 e 4.9;
  • per il ceppo mutato di Chikungunya, CHIK A226V, responsabile dell’epidemia del 2007, il rischio appare significativamente molto elevato (R0>6) da giugno a settembre con un picco nella seconda metà di agosto quando si è raggiunto un R0 regionale intorno a 16.

I dati di rischio epidemico hanno una buona attendibilità grazie soprattutto alla continua validazione dei dati di monitoraggio e alla gestione delle ovitrappole basata su protocolli standard (https://www.zanzaratigreonline.it/it/monitoraggio/controllo-di-qualita-del-monitoraggio) e acquisiscono una sempre maggiore importanza soprattutto per la crescita di casi autoctoni in Europa.