Analisi storica delle dinamiche di popolazione di Aedes caspius in Emilia-Romagna
Partendo dai dati di cattura ottenuti dalle trappole CO2 utilizzate nel piano di sorveglianza entomologica di West Nile virus della Regione Emilia-Romagna condotta da IZSLER, sono state effettuate una serie di analisi sia temporali che spaziali per meglio definire la diffusione di Aedes (Ochlerotatus) caspius (Pallas, 1771).
Viene di seguito riportato il grafico della media stagionale delle femmine catturate (Giugno-Settembre) dal 2010 al 2020 calcolata sulle catture effettuate in un pool di trappole posizionate ogni anno nel medesimo punto (le barre nere indicano l’errore standard).
Dopo un picco di densità nel 2012 ed un valore medio sensibilmente basso nel 2014, si è assistito negli anni seguenti ad una crescita della specie, in particolare negli ultimi 2 anni.
Per meglio evidenziare la distribuzione della specie in termini di densità degli ultimi anni è stata effettuata un’analisi spaziale dei dati dal 2018 al 2020. Ne è stata ricavata la seguente mappa (Hot Spot Analysis) nella quale sono riportate le trappole che tendono a formare cluster significativi (trappole di colore rosso) ovvero trappole vicine tra loro che tendono ad avere valori di cattura simili.
Dalla mappa si evince che nella provincia di Ferrara è presente un Hot Spot con trappole che hanno elevati valori di cattura di Aedes caspius significativamente correlati tra loro; questo andamento è probabilmente in relazione alle estese aree di risaia presenti sul territorio e alle aree naturali, lagunari e deltizie, della costa.
Nella seguente mappa è stata invece condotta un’interpolazione dati in modo da generare una mappa predittiva della densità di Ae. caspius. La legenda è espressa in percentili e tra parentesi viene indicato il numero medio di individui nel periodo 2018-2020.
Anche in questo caso si nota che gran parte della provincia di Ferrara e l’area nord della provincia di Modena risultano essere le zone con maggiore densità della specie, con una media di femmine/trappola/notte che supera i 40 esemplari. Si tenga presente che, da uno studio condotto a Comacchio (Bellini & Veronesi 2009, 1991-2008 Interventi di lotta ai Culicidi nelle località turistiche costiere inserite nell’area del delta del Po), sono sufficienti circa 30 esemplari/trappola/notte perché la molestia legata a questa specie sia considerata intollerabile.
Dalla mappa si vede come questa soglia di molestia sia superata anche in alcune zone della provincia di Bologna, probabilmente per la presenza di diverse aree umide e invasi artificiali. Altre aree con valori medi elevati di cattura di questa specie sono a nord-est della provincia di Reggio-Emilia, a nord della provincia di Ravenna e a nord-ovest della provincia di Piacenza.
Questa specie può volare attivamente per più di 20 km per cui, laddove la sua presenza è più concentrata, sarebbe opportuno includere nei progetti di contrasto agli insetti vettori, un monitoraggio ed una sorveglianza degli allagamenti nelle aree umide e agricole nel corso della stagione estiva, in modo da individuare tempestivamente le infestazioni e consentire una pronta attivazione di interventi antilarvali.