Sorveglianza di West Nile virus in Emilia-Romagna: dati riassuntivi anno 2020
Le attività di sorveglianza integrata della circolazione di West Nile virus svolte nel 2020, come definite dal Piano Regionale di Sorveglianza e Controllo delle Arbovirosi, hanno fornito dati importanti per delineare la situazione epidemiologica in riferimento alla circolazione del virus in Emilia-Romagna, come rappresentato dalla figura sottostante.
Grazie alla sorveglianza entomologica sulle zanzare vettrici del virus West Nile, appartenenti al genere Culex (zanzara comune), e a quella ornitologica sugli uccelli delle varie specie sensibili, il virus è stato rilevato a partire dalla prima quindicina di luglio nelle province più occidentali (Piacenza, Parma) e successivamente in quelle più orientali (Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara). Nessuna positività è stata riscontrata nell’area della Romagna.
La sorveglianza entomologica sulle zanzare Culex è stata svolta mediante una rete di 95 trappole fisse dislocate nell’area di pianura del territorio regionale e attivate ogni due settimane per una notte. L’attività di cattura è iniziata il 5 maggio ed è terminata il 15 ottobre 2020. Gli esemplari catturati vengono testati con un test molecolare (RT-PCR) per verificare la presenza del virus. Sono stati esaminati 1398 pool per un totale di 137.735 esemplari di zanzare comuni; sono risultati positivi 51 pool di Culex.
La figura “A” sottostante confronta l’abbondanza di Culex rilevata nel 2020 (linea verde) con il 2019 (linea rossa) e con il periodo 2013-2018 (linea blu). La figura “B” riporta l’andamento della percentuale di positività al virus West Nile riscontrata nei pool di zanzare negli ultimi 3 anni.
Figura A
Figura B
Dall’analisi dei grafici si può notare per quest’anno una minore abbondanza di zanzare vettrici del virus nei mesi di giugno e luglio, fattore che ha inciso sull’intensità della circolazione, la quale, per l’intera durata della stagione, è risultata comparabile con quella del 2019 e decisamente inferiore rispetto al 2018. Considerazioni analoghe valgono anche per la percentuale di positività riscontrata nei pool.
Per quanto riguarda la sorveglianza sull’avifauna selvatica, effettuata sulla base di un piano preordinato di catture a cui contribuiscono tutte le province, nel periodo maggio-ottobre sono stati esaminati 2534 corvidi e 779 uccelli di altre specie. Sono risultati positivi al virus West Nile 33 corvidi e 10 uccelli di altre specie.
La sorveglianza umana ha segnalato 5 casi di malattia neuroinvasiva West Nile (WNND); due in provincia di Bologna e uno per ciascuna delle province di Piacenza, Parma e Modena. Nel caso di malattia del cittadino residente in provincia di Piacenza, si ritiene che l’infezione derivi da un soggiorno in provincia di Pavia. Nella tabella sottostante sono riportate le province di appartenenza e le classi di età delle persone con diagnosi di malattia neuroinvasiva da virus West Nile (WNND), mentre nella tabella che segue sono riassunti per mese di insorgenza sintomi i casi confermati di WNND registrati in regione dal 2013.
Il limitato numero di casi di malattia osservati nel 2020, decisamente inferiore rispetto a quanto registrato nel 2018, può essere messo in relazione alla bassa positività per WNV riscontrata nei pool di zanzare e negli uccelli, che rappresentano il serbatoio naturale del virus.
Oltre ai casi di malattia neuroinvasiva, sono state osservate 4 infezioni in soggetti asintomatici individuati nell’ambito degli screening effettuati sui donatori di sangue. Le misure di controllo delle donazioni vengono attivate a seguito della segnalazione di circolazione virale, individuata tramite il sistema integrato di sorveglianza e questo fornisce una ulteriore garanzia sulla sicurezza del sistema trasfusionale regionale.