Nuove evidenze sulle zanzare invasive in Emilia-Romagna

Nuove evidenze sulle zanzare invasive in Emilia-Romagna

Per valutare la diffusione della zanzara invasiva Aedes japonicus, recentemente rinvenuta a Farini (PC), sono stati attivati campionamenti specifici nei Comuni limitrofi, nelle valli del Tidone, Trebbia, Nure, Arda e in Val di Taro in provincia di Parma.

Si è trattato di campionamenti larvali congiunti effettuati da Istituto Zooprofilattico Sperimentale e Centro Agricoltura Ambiente “G. Nicoli” che hanno interessato possibili focolai larvali (tombini, sottovasi, bidoni abbandonati, fontanelle, ecc.) noti per favorire lo sviluppo larvale delle zanzare del genere Aedes.

Le larve raccolte sono state fatte sfarfallare e identificate rinvenendo Ae. japonicus nei Comuni piacentini di Farini, Bettola, Bobbio, Morfasso, Travo ed anche Bardi in provincia di Parma. Nei Comuni di Bobbio, Ferriere e Travo sono stati trovati anche alcuni esemplari di un’altra specie invasiva: Aedes koreicus.

Quest’ultima specie, conosciuta anche con il nome comune di Zanzara Coreana, è di origine asiatica (Corea, Giappone, Russia Asiatica) ed è stata rinvenuta per la prima volta in Europa in Belgio nel 2008.

Negli anni successivi si è diffusa in Russia occidentale, Svizzera, Austria, Germania, Slovenia, Ungheria e Italia. Nel 2011 è stata individuata inizialmente in provincia di Belluno, poi in Friuli-Venezia Giulia, nella provincia di Trento, in Lombardia (ai confini con la Svizzera) e nel 2015 nella provincia di Genova. Nel 2020 ha fatto la sua comparsa anche nella provincia di Bergamo arrivando nel 2021 in Piemonte.

Sebbene Aedes koreicus e Aedes japonicus non siano attualmente considerate responsabili della trasmissione di arbovirosi in Italia, studi di laboratorio hanno evidenziato la loro potenziale capacità di veicolare alcuni virus. In particolare, Ae. koreicus è stata riconosciuta come vettore competente per il virus dell'encefalite giapponese e, in misura minore, per il virus chikungunya. Ae. japonicus, invece, ha dimostrato competenza per la trasmissione dei virus West Nile, dengue e chikungunya. Tuttavia, al momento, non sono stati documentati casi di trasmissione di queste malattie attribuibili a queste due specie nel nostro Paese, rendendo fondamentale il monitoraggio continuo per valutare eventuali rischi emergenti.

Oltre alla sorveglianza condotta da esperti entomologi, in questo momento diventa importante la collaborazione dei cittadini nell’individuazione di queste due specie invasive anche in altre zone utilizzando l’app MosquitoAlert (https://www.mosquitoalertitalia.it/). L’app consente in modo semplice ed efficace di fotografare e segnalare zanzare “sospette”, la cui identificazione viene validata da un team di esperti entomologi. Una volta identificata la specie di zanzara, le osservazioni vengono rese pubbliche alimentando una mappa che ne descrive la diffusione.